STORIA DELLE CAVIE

 

La cavia domestica (Cavia porcellus Pallas, 1776), o porcellino d'India (a volte anche detto maialino d'India o porcellino di mare), è un piccolo roditore originario dell'America del Sud. Usata inizialmente da Robert Koch e altri batteriologi, la cavia è diventata un sinonimo di "animale di laboratorio". Nel lessico comune, infatti, si indica per estensione come cavia un qualsiasi soggetto, anche umano, di esperimento. In ogni caso, nonostante questa comune accezione, al XXI secolo la cavia è utilizzata in ricerca molto meno di altri roditori quali topi e ratti, nei loro innumerevoli ceppi e modificazioni geniche esistenti, per quanto resti un importante organismo modello, almeno dal punto di vista storico e per alcuni settori della ricerca attuale.

Attualmente la cavia svolge un ruolo sia di animale da compagnia, venduta come tale in numerosi paesi prevalentemente occidentali come USA, Francia, Inghilterra e Italia, sia come cibo, servito al forno, fritto o alla griglia, in altrettanti paesi, principalmente sud-americani come Perù, Bolivia, Ecuador e Colombia.

 

La cavia è stata addomesticata per la prima volta intorno al 5000 a.C. da pastori delle tribù che vivevano sulle Ande, più o meno negli odierni Ecuador, Perù e Bolivia. Per le popolazioni locali, che si nutrivano prevalentemente di vegetali, essa rappresentava da una parte un animale domestico e dall'altra una fonte di cibo. Inoltre, si riteneva che le cavie avessero il potere di fare uscire gli spiriti maligni dalle persone malate, nel corso di tradizionali rituali di guarigione. A tutt'oggi l'allevamento delle cavie è molto diffuso tra le popolazioni rurali dei Paesi andini. Le cavie furono chiamate quwi nella lingua Quechua e cuy (plurale cuyes) in spagnolo, in entrambi i casi richiamando in modo onomatopeico il loro verso più frequente (un cuiii prolungato). I commercianti olandesi e inglesi portarono le cavie in Europa, dove divennero rapidamente popolari come animali domestici esotici.

 

L'origine del nome porcellino non è molto chiara. Alcuni credono che ciò sia dovuto al verso che le cavie fanno, molto simile a quello dei maiali. Si può anche pensare che il nome derivi dalla loro costituzione fisica, che li rende simili a dei maiali in miniatura: una testa molto grande in relazione al resto del corpo, un collo robusto, l'assenza di coda e la grande voracità.

 

Le cavie sono animali di media taglia nell'ordine dei roditori, vivono in media tra i quattro e gli otto anni. Si tratta di animali sociali, che vivono in piccoli gruppi composti di femmine, maschi e piccoli.

Nel loro stato selvatico, le cavie vivono in regioni pianeggianti ricche d'erba, occupando una nicchia ecologica molto simile a quella del comune bestiame. Si muovono in piccoli gruppi, nutrendosi di erba e di altri piccoli arbusti. Sono animali che prediligono il crepuscolo: le maggiori ore di attività, infatti, corrispondono all'alba ed al tramonto, quando cala il rischio di essere individuati dai predatori. Se si trovano in pericolo, sono in grado di correre a velocità sorprendenti. Le cavie domestiche, invece, hanno sviluppato diversi ritmi di vita: hanno lunghi periodi di attività durante tutte le 24 ore del giorno, intervallati da periodi più brevi di sonno.

La cavia è nell'immaginario comune di alcune lingue l'animale di laboratorio per antonomasia. Questa idea persiste nonostante oggi l'utilizzo della cavia nelle moderne ricerche scientifiche sia molto ridotto. Nel passato, infatti, le cavie sono state usate per isolare numerosi batteri, ma nei laboratori moderni sono state sostituite da topi e ratti, che hanno diverse qualità relative all'efficienza, tra cui ciclo vitale, tempi di gestazione e maturazione più brevi, e relative alla maggiore e più diffusa esperienza nell' ingegnerizzazione genetica degli organismi.

Rimane tuttavia ancora di una certa utilità come organismo modello perché, dal punto di vista metabolico è uno dei pochi animali che, come l'uomo, non è in grado di sintetizzare vitamina C, ma deve assumerla attraverso la dieta.

Il 24 agosto 2005, in ogni caso, la Darley Oaks Farm (azienda del Regno Unito) ha annunciato l'interruzione dell'allevamento di cavie per finalità scientifiche. Questo evento è stato possibile anche in seguito ad una campagna di protesta molto dura dell'organizzazione animalista Save the Newchurch Guinea Pigs.

 

COSA MANGIANO/ALIMENTAZIONE CAVIA

 

Partiamo dall'affermazione che la cavia è un erbivoro e questo significa che la sua alimentazione deve essere composta prevalentemente da erba e fieno, ma anche da verdura e frutta e solo occasionalmente pellet di erbe.

Un' altra piccola considerazione è che la cavia ha delle abitudini alimentari alquanto difficili. Da adulta mangerà solo ed esclusivamente quello che ha assaggiato anche da piccola: in caso contrario, è probabile che rifiuterà del tutto il cibo nuovo che gli viene proposto. Pensate che a volte anche cambiare la ciotola del cibo provoca un rifiuto a mangiare. E in questo caso la cavia è come il coniglio: se non mangia per mezza giornata, rischia un blocco intestinale con meteorismo e stasi anche fatale.

 

L’alimentazione corretta della cavia deve comprendere:

Fieno: di prato polifita (erbe miste), di ottima qualità, non polveroso (più polvere ha e più è vecchio). Il fieno non deve mai mancare nella gabbia della cavia in quanto è composto da fibre lunghe che stimolano il transito intestinale, prevenendo così il blocco intestinale e la conseguente morte dell'animale. Un altro vantaggio del fieno è che essendo composto da fibre dure, favorisce la limatura dei denti, che nelle cavie è a crescita continua. Un eccessiva crescita dei denti provocherebbe una male occlusione della bocca con problemi di masticazione e l'insorgenza di anoressia, ulcere e ferite. Per questi motivi il fieno è considerato come la base dell'alimentazione di questi animali.

Erba: L’erba fresca si può somministrare alla cavia durante la bella stagione, raccogliendola preferibilmente in campi destinati alla produzione di foraggio per gli animali, perchè contengono la migliore varietà di erbe possibile. Non raccogliere erba sui bordi delle strade o dei campi coltivati per alimentazione umana, a rischio di inquinamento e diserbanti. Non conservate mai l’erba fresca in sacchetti di plastica perchè rischia di fermentare o produrre muffe e tossine pericolose per gli animali: se la volete tenere per più di un giorno in casa allargatela su un piano di legno, alla luce e all’aria in modo che appassisca e si secchi naturalmente e rivoltatela spesso, diverse volte al giorno.

Pellet: deve essere apposito per cavie e fatto unicamente di erbe pressate e disidratate (con aggiunta eventuale di vitamina C), deve contenere solo fibre vegetali e non grassi animali, non deve assolutamente contenere semi o cereali (frutta secca, frutta disidratata, semi con guscio, orzo, grano, avena, riso, semi fioccati, agglomerati colorati). Questi ultimi vanno evitati perchè sono troppo ricchi di grassi e carboidrati, ed essendo la cavia golosa di questi, li privilegerebbe al posto del fieno, diventando così obesa. I mangimi contenenti agglomerati colorati vanno evitati in quanto i coloranti sono tossici e cancerogeni. Il pellet non deve essere formulato per conigli, in quanto può contenere antibiotici tossici per le cavie, e non deve essere formulato per topi o criceti, in quanto questi ultimi sono animali onnivori e quindi hanno esigenze alimentari diverse rispetto alle cavie. Per questo motivo è molto importante leggere attentamente le etichette delle confezioni prima di comprare il mangime, soprattutto nei supermercati. Eventualmente per avere pellet di buona qualità, potete chiedere informazioni al vostro allevatore di fiducia. Il pellet non deve assolutamente sostituire l'uso di fieno e verdure, ma deve essere considerato solo come un 'aggiunta all'alimentazione. Sono da evitare assolutamente “dolcetti” e stick venduti come bocconcini per cavie.

Verdura e Frutta: E’ importante: somministrare solo frutta e verdura ben lavata, asciugata dall’acqua in eccesso e a temperatura ambiente; niente verdure cotte o scongelate. Introdurre una verdura e frutta per volta nell’alimentazione, in modo da identificare eventuali intolleranze (alcune verdure potrebbero causare diarrea in fase iniziale, se la cavia non vi è stata abituata fin da piccola). Dare alla cavia poca verdura e frutta per volta ed eliminare quella avanzata dal pasto precedente. La razione giornaliera di verdura è di circa 100/150 gr. , da suddividere in due o più pasti. Deve essere tutto tagliato a misura di bocca di cavia per il rischio di soffocamento e, ovviamente, bisogna abituare gradualmente la cavia all'introduzione di ogni nuovo alimento. Per evitare l'introduzione eccessiva di Calcio e Beta-carotene, è importante variare giornalmente il tipo di verdura somministrata.

Verdura che può essere mangiata: asparagi, lattuga romana, prezzemolo (sia riccio che normale), sedano, sedano rapa, cavolfiore, cavolo verde e nero, broccoli, cavolini di Bruxelles, crescione, bietole (erbette), coste, peperoni dolci (tutti i colori), catalogna, foglie di cavolo rapa, spinaci, barbabietole, radicchio/trevigiana/chioggia, indivia belga, carote (anche le foglie verdi), pomodori, rape, ravanelli (anche le foglie), rucola, scorzonera, cicoria, fagiolini verdi (cornetti), carciofi (senza spine), cetriolo, zucca, zucchine, topinanbur, basilico, salvia, rosmarino, menta, timo, maggiorana, origano, aneto, anice, cerfoglio, coriandolo, dragoncello, erba cipollina, finocchietto, trifoglio, tarassaco.

Frutta che può essere mangiata: albicocca, ananas, anguria, mela, pera, ciliegia, fragola, pesca, kiwi, lampone, melone, prugna, ribes, uva, uva spina, susina. Arancia e Pompelmo (un uso eccessivo può provocare lesioni alla bocca), banana (un uso eccessivo può causare costipazione), mango e papaya (piccole quantità perchè molto zuccherine).

Togliere sempre i semi dalla frutta, soprattutto da mela, pesca, ciliegia, albicocca e susina, perchè possono contenere sostanze tossiche. Somministrare porzioni piccole se i frutti sono molto maturi e quindi zuccherini e somministrare con moderazione (massimo 2 volte a settimana).

Da evitare: patate germogliate e tutte le parti verdi della pianta, piccioli e fogliame dei pomodori e dei peperoni, fagioli e legumi in generale, aglio, cipolla, bulbi in generale, rabarbaro, peperoncino piccante, funghi, cocco e avocado (troppo grassi), pasta, pane, cracker, grissini, fette biscottate, biscotti, dolci di qualsiasi natura e genere, cioccolato, latte, latticini, formaggi, cibi per roditori (bastoncini di semi, cereali vari), semi di qualsiasi natura e genere (mais, estrusi, girasole, miglio).

NB:

Carote: da tenere in nota è il fatto che le carote devono essere somministrate, senza però farne eccessivo uso, in quanto contengono beta-carotene che, se introdotto in grande quantità, viene convertito dal fegato in vitamina A più di quanta l'organismo della cavia a bisogno. Questa iperproduzione di vitamina A provoca un affaticamento del fegato che a lungo andare può subire dei danni ingenti.

Lattuga Iceberg: per la sua elevata ricchezza di acqua, non va somministrata in dosi eccessive in quanto potrebbe causare diarrea.

Sedano: è necessario avere l’accortezza di tagliare questo alimento in piccoli pezzi onde evitare che le lunghe fibre possano causare problemi di soffocamento.

Spinaci e Cavolo: è necessario somministrarli con moderazione in quanto sono estremamente ricchi di calcio che può provocare calcoli alla cavia.

Acqua: deve sempre essere a disposizione e cambiata dal beverino ogni giorno.

 

La vitamina C

La cavia è fra i pochi animali (incluso l’uomo) che non è in grado di sintetizzare la vitamina C, che deve quindi essere introdotta dall'esterno. La carenza di vitamina C nella cavia provoca un’ ipovitaminosi C, con danni alle ossa, emorragia e anche morte. Per questo la cavia sin da piccola deve avere un’integrazione giornaliera di vitamina C che può essere introdotta con le verdure, come il peperone rosso, il prezzemolo, le foglie del cavolo e tutta l'erba fresca che ne sono molto ricchi. Oppure un prodotto molto usato è il Cebion pediatrico gocce: il fabbisogno della cavia è di 10-30 mg al giorno (in base all'età e al peso), una goccia ne contiene 5 mg, quindi ad una cavia adulta vanno date sei gocce al giorno. E' preferibile non aggiungere le gocce all'acqua del beverino in quanto si degradano rapidamente, mentre è consigliato introdurle direttamente nella bocca della cavia usando una siringa da insulina senza ago.

 

Il bagno

La cavia in genere non ha bisogno di essere lavata perché riesce a tenersi pulita da sé, soprattutto se si cura la pulizia della gabbietta con un cambio regolare della lettiera. Tuttavia, può accadere che il pelo sulla pancia, vicino alle zampe o agli orifizi rimanga sporco nonostante tutte le attenzioni, soprattutto negli esemplari che hanno il pelo più lungo. In questi casi può quindi essere necessario fare il bagno alla cavia. La procedura per lavarla è semplice: essa va posta in un catino o direttamente nel lavandino con pochi centimetri di acqua tiepida, in quanto la cavia non deve essere sommersa e soprattutto la testa deve ovviamente rimanere ben fuori dall'acqua. Bagnate per bene il pelo facendo attenzione a non far entrare l'acqua negli occhi e nelle orecchie. Applicate lo shampoo sul dorso in piccola quantità e frizionate bene ( può essere utilizzato lo shampoo per gattini, neutro per animali o quello per neonati). Lavate bene in particolare le zampe e la zona sotto la pancia e poi risciacquate abbondantemente, sempre con acqua tiepida facendo attenzione che non restano residui di sapone che possono poi irritare la cute della cavia. Tenete presente che alcune cavie tollerano abbastanza questo trattamento; altre non gradiscono affatto e si dimenano, fischiando a più non posso e cercando di fuggire. E' quindi necessario tenere ben salda la cavia nelle mani e se possibile abituarla sin da piccola a fare il bagno, in quanto in questo modo lo tollererà meglio da adulta. Dopo il risciacquo passate alla fase asciugatura: asciugatela prima con un asciugamano di spugna in modo da togliere quanta più acqua possibile e poi utilizzate un phon alla potenza più bassa, cosicché l'aria non sia troppo calda. Assicuratevi che la cavia sia perfettamente asciutta prima di rimetterla in gabbia, soprattutto nella stagione invernale,in quanto la cavia è particolarmente soggetta a sbalzi di temperatura quindi fate la massima attenzione a non farle prendere freddo sia durante il bagno che durante l'asciugatura. Eventualmente prima di essere rimessa in gabbia tenetela in un locale caldo e poi fornitele abbondante fieno, che serve da isolante. Terminate la toelettatura con una bella spazzolata. Il pelo può essere spazzolato con una spazzola morbida e i nodi possono essere sciolti con l'aiuto di un pettine a denti fitti ma ricordatevi di tenere la ciocca di pelo con le dita di una mano ben salde tra il nodo e la radice in modo da non farle male cercando di scioglierlo.

 

Il taglio delle unghie

Quando la cavia non può camminare su superfici abbastanza dure, come invece accade in natura, le unghie, specie le posteriori, crescono troppo e si rende perciò necessario un taglio periodico. Le unghie delle cavie hanno al loro interno dei vasi sanguigni e quindi bisogna porre particolare attenzione al taglio perché sarebbe poi difficile fermare l'emorragia e si rischia un'infezione all'unghia, oltre al fatto che le si fa del male. Il vaso sanguigno è facilmente visibile quando le unghie sono di colore rosato e in questo caso è sufficiente tagliare l'unghia verso la punta, un pochino dopo il vaso. Se l'unghia invece è nera è più complicato perché il vaso non si vede, ed è quindi necessario provare a guardarla contro la luce di una lampada prima di tagliare l'unghia. Se il vaso non si vede neanche in questo modo e non volete rischiare fatela tagliare al veterinario.

E' importante tagliare le unghie frequentemente: se vengono lasciate crescere molto, il vaso avanzerà verso la punta: un taglio frequente, a distanza di qualche giorno, lo farà invece retrocedere progressivamente. In generale un taglio mensile è più che sufficiente.

 

Riproduzione

La cavia raggiunge molto presto la maturità sessuale: alcune femmine sono fertili già ad un mese di età e la stessa cosa può accadere anche ai maschi. E' quindi necessario separare i cuccioli maschi dalle sorelle e dalla madre, massimo dopo 30 giorni dalla nascita. Una gravidanza troppo precoce potrebbe essere pericolosa per i cuccioli femmina, ma anche per la madre perchè potrebbe restare nuovamente incinta subito dopo il parto. Gli allevatori esperti consigliano di accoppiare le femmine non prima del quarto mese di età e comunque solo dopo aver raggiunto il peso minimo di 600/700 grammi; una gravidanza precoce potrebbe infatti debilitare eccessivamente la cavia e i cuccioli potrebbero nascere sottopeso. Allo stesso modo non accoppiate assolutamente una femmina primipara (cioè che è alla prima gravidanza) dopo il settimo/ottavo mese di vita; le ossa del bacino infatti dopo questo periodo si saldano definitivamente (distocia) e la cavia al momento del parto non riuscirebbe a espellere i cuccioli e andrebbe incontro a morte certa. Dopo la prima gravidanza possono passare anche molti mesi prima di decidere di accoppiare nuovamente la femmina; l'importante è che il primo parto avvenga entro l'ottavo mese di vita. La cavia è immediatamente fertile dopo il parto e se si lascia il maschio presente, solitamente si accoppia, con il risultato che dopo un periodo variabile di 62/73 giorni avremo una nuova cucciolata. In natura succede così infatti, ma spesso poi gli animali hanno vita più breve, quindi è meglio evitare gravidanze a ripetizione. E' sicuramente meglio lasciar riposare la mamma almeno 2/3 mesi prima di accoppiarla di nuovo; non superare le 3 gravidanze all'anno. Va tenuto presente che la femmina è fertile ogni 15/17 giorni circa, per un periodo di 24 ore e di queste, accetta l' accoppiamento con il maschio per 10 o 11 ore.

 

La gravidanza

La gravidanza di una cavia dura dai 62 ai 73 giorni circa; solo dopo le 4 settimane sarà visibile un rigonfiamento che diventerà evidentissimo a fine gravidanza. Possiamo capire che il parto sarà imminente verificando l'apertura della pelvi: quando questa raggiunge la dimensione di 1 dito e le ossa sono morbide al tatto, ci si può aspettare con ragionevole probabilità che la cavia partorisca entro pochi giorni. Durante la gravidanza e l'allattamento, somministrate alla mamma vitamina C in abbondanza!!!

 

Il parto

Un travaglio normale dovrebbe essere breve e tranquillo. L'intera procedura dalla prima contrazione all'ultimo cucciolo può durare dai 15 ai 40 minuti, dipende da quanti cuccioli ci sono, ma solitamente è assai veloce. Ci dovrebbe essere poco sangue o niente del tutto, specialmente prima che nascano i cuccioli. Molte femmine rimangono in silenzio durante il parto, ma alcune emettono pochi versi di dolore prima dell'arrivo del primo figlio. Il cucciolo viene espulso dopo poche doglie. La cavia starà seduta ad angolo retto, e farà dei movimenti "a singhiozzo". Quando ha una contrazione inarcherà la schiena. Durante la contrazione si piegherà su se stessa come se stesse prendendo una pallina di feci da mangiare, e tirerà fuori il cucciolo che immediatamente inizierà a pulire liberandolo dal sacco vitellino e leccandolo tutto con estrema cura. I cuccioli alla nascita pesano normalmente dai 70 ai 110 grammi l'uno; solitamente la cucciolata media è di tre, ma si verificano sovente nidiate di un solo piccolo come di 4 o 5.

Le placente, una per ogni cucciolo, vengono espulse dopo la nascita e la cavia le mangia tutte o in parte, il che è molto importante poiché contengono una grossa quantità dell'ormone ossitocina, che promuove la montata lattea e fa contrarre l'utero in modo da ridurne il sanguinamento. Molte madri sono così efficienti nella loro opera di pulizia che non rimane nessuna traccia di sangue o altro dopo il parto.

Riassumendo

1. Numero di piccoli per cucciolata 1-5

2. Periodo di gestazione: 62-73 gg

3. Età dello svezzamento: 21 gg (generalmente possono sopravvivere anche se svezzati prima ma meglio se rimangono con la madre almeno fino alle tre settimane compiute)

4. Peso allo svezzamento: 150-200 gr.

5. Lunghezza del ciclo di estro della femmina: 15-17 gg

6. Inizio dell'età riproduttiva - Femmine: 4 settimane ( evitare quindi una gravidanza troppo precoce)

7. Inizio dell'età riproduttiva - Maschi: 4 settimane e mezzo ( anche se spesso più tardi)